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| Operato al menisco sinistro e con la prospettiva di dover rimanere lontano dai campi per quattro mesi, il fuoriclasse brasiliano č amareggiato: "Mi sento solo. Nessuno sapeva che il mio ginocchio fosse messo cosģ male, giocare il Mondiale non č stato un errore"
MADRID, 7 agosto 2010 - "Non sono il cattivo del film. Ho bisogno che la gente creda in me". Kaką non ci sta a passare per bugiardo e rispedisce al mittente le accuse di chi pensa che abbia mentito al Real Madrid sulle sue reali condizioni fisiche.
segnali sottovalutati L'autodifesa del brasiliano, gią anticipata ieri sulla versione on line di As, trova spazio oggi integralmente sulle pagine del quotidiano sportivo che ha raccolto le confidenze del madridista, appena operato al menisco sinistro: "Ho sempre accusato un po' di fastidio al ginocchio, anche al Real, ma non ho mai messo in allarme i medici perché non pensavo fosse cosģ serio. Abbiamo pensato tutti che fosse un problema legato alla pubalgia che stavo curando".
incubo La prospettiva di stare lontano dai campi da gioco per quattro mesi non piace a Kaką: "Per me č un incubo, mi sento solo e spero che presto Dio mi consenta di tornare a fare ciņ per cui il Real mi ha acquistato. Farņ tutto ciņ che č nelle mie possibilitą per guarire al pił presto - prosegue - e poter vincere con questa squadra. Nessuno sapeva che il ginocchio stava cosģ male e quindi giocare il Mondiale non č stato un errore".
grazie mou Infine il messaggio ai tifosi: "Sono amareggiato e ho bisogno del sostegno di tutti per tornare a stare bene". Le ultime parole di Kaką sono un ringraziamento a Mourinho: "Č stato speciale - dice -, mi ha detto che devo pensare a ristabilirmi per tornare a essere un giocatore di alto livello".
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